Nel 50^ della liberazione venne pubblicato il diario di Pietro Castagna, morto nel 1968 sui terribili giorni del 1944 in cui la frazione Marana di Crespadoro venne razziata e distrutta dai nazifascisti.
Pietro Castagna tenne, probabilmente, un diario degli avvenimenti che fu arricchito e rifinito stilisticamente nel dopoguerra.
Possiamo escludere che Castagna abbia verificato presso l'archivio di Stato; non fu un partigiano e quindi possiamo anche escludere che abbia avuto accesso alle carte di Catone, peraltro a quella data non accessibili. Certamente il Castagna verificò con gli amici e vicini alcuni episodi, e probabilmente si fece aiutare dal parroco di Marana che avrà consultato il diario che ogni parroco era tenuto a compilare giornalmente.
Certo è che tutto quello che il Castagna riporta lo troviamo poi verificato dalle ricerche storiche. Ma, al di là dell'attendibilità del diario, quello che colpisce è come questo uomo di povere lettere abbia riportato con chiarezza e sincerità lo stato d'animo della gente.
A lui, sebbene sia morto da tempo, deve andare il nostro grazie
Pubblichiamo il suo diario in due parti