Nel novembre 44 "Corsaro" mandò a "Catone" una relazione affidabile sulla presenza dei tedeschi nell'alta Lessinia con gli organici che vengo a seguito riportati.
Il presidio più considetente e più pericoloso era quello di Boscochiesanuova dove aveva sede la scuola dei fallshirmjager (paracadutisti); questi si muovevano ogni giorno (e soprattutto ogni notte) in numero di 10-15 verso Erbezzo, Roverè e Cerro Veronese.
Presso Selva di Progno vi era il comando di tutte le operazioni antipartigiane di questi presidi, Velo veronese era presidiato dalla polizia trentina.
Non era solo la prevenzione antipartigiana che costringeva i tedeschi a mantenere queste truppe nella montagna veronese: è che lungo quella linea stavano costruendo le fortificazioni per una linea di resistenza nel caso fosse crollata la Gotica; a tale opera erano impiegati centinaia di civili italiani in buona parte deportati dai paesi di valle, pronti a scappare o addirittura a prendere le armi contro i tedeschi.
Dal punto di vista della storia della brigata questa disposizione fa capire che dopo il rastrellamento del 13 settembre contro la formazione del Marozin la vita e la stessa possibilità di movimento dei partigiani era, in quella zona, difficile