Brigata Nino Stella

Eroi della resistenza nel vicentino

Ho iniziato a raccogliere la storia della Brigata Stella senza pretese. Non sono uno storico, non ho velleità letterarie, al massimo potete definirmi un buon raccontatore. Ho aggiunto pochissime considerazioni personali limitandomi a pubblicare dati certi. Ho omesso la situazioni non verificate, quindi quello che trovate nel sito è tutta storia vera.
Man mano che raccoglievo le notizie, le carte, i documenti cresceva la mia meravigli. Ho sottotitolato il sito "Una storia di eroi", è una definizione sotto la realtà.
Ora, in vista del 25 Aprile 2021, pur non considerando il lavoro terminato, posso trarre alcune conclusioni.

  • La brigata Nino Stella è nata dal nulla, per decisione politica di alcuni antifascisti decisi a combattere fascisti e tedeschi, decisi ad uccidere e col rischio di morire. Ebbe quasi 800 partigiani combattenti riconosciuti (continuativamente nelle formazioni dal marzo 44 alla fine o partecipanti a tre azioni), ebbe 177 morti riconosciuti (almeno una decina di più perchè passati ad altre formazioni). Dicevo nata dal nulla perchè non aveva alle spalle l'organizzazione della IV armata che ebbe il Piemonte, l'organizzazione del Partito nelle grandi fabbriche di Milano e Genova, la rete di solidarietà dell'Emilia Romagna.
  • Non ebbe mai comandanti di formazione militare; i tentativi fatti, per lo più dal CLN Regionale,  si dimostrarono tutti fallimenti. I comandanti e i commissari ad ogni livello provenivano dai lavoratori e dai contadini. La forgia della lotta li selezionò, li temprò e vi furono azioni, grandi e piccole, che andrebbero ascritte come testi nelle scuole di guerra.
  • Passò crisi durissime: un rastrellamento generale il 9 settembre 44, almeno 4 rastrellamenti secondari, uno stillicidio di attacchi da parte della Brigata Nera. Ebbe il comandante e il commissario (Dante e Pino) uccisi; fu soggetta a tentativi di disgregazione da parte di quelli che io definirei Servizi Segreti di non ben definite strutture oltre la gotica
  • Gran parte delle armi le prese al nemico. Non trovò depositi abbandonati dal vecchio esercito italiano.
  • Non interruppe mai la sua azione combattente ad eccezione di alcuni giorni nell'inverno 44-45
  • Si trovò ad operare nella peggiore situazione possibile con il comando di Kesselriing a pochi chilometri e, dopo il crollo della Gotica, come punto di arrivo di decine e decine di migliaia di tedeschi in ritirata. Collocata all'interno della zona di operazioni di una delle più feroci compagnie della Brigata Nera.
  • Ebbe numerosi prigionieri/e torturati in modo atroce. Quasi nessuno parlò.
  • C'erano tutte le condizioni perchè venisse annientata non una, ma 2 o 3 volte (come fu per la vicina formazione di Marozin che allo stesso rastrellamento della Stella si disperse per mai più risorgere), invece resistette rialzandosi sempre dopo ogni batosta; la fine inquadrò ben 1600 combattenti (non tutti poi riconosciuti come partigiani)

Soprattutto, però, quello che mi ha colpito è stato che:

  • Si trovò ad operare circondata a Est, a Sud e a Ovest con formazioni che non riconoscevano l'autorità del CLN (Marozin) o che la usavano per combattere la Stella e la Garemi (CLN di Malo) o che erano eterodirette dai Servizi Segreti di cui ho parlato (Pianura e formazioni autonome). In questa situazione non persero mai i nervi. Non ci furono, come invece accadde in altre zone reazioni sanguinose da parte della Stella. 
  • In almeno 3 occasioni (es. uccisione di "Bedin", attacco e disarmo di una pattuglia della Stella da parte del brigante Marozin) la Stella avrebbe avuto il diritto di fare giustizia e non lo fece
  • Si trovò ad operare povera ed affamata (e fu fame nera) nell'inverno 44-45, fu sostanzialmente tagliata fuori da gran parte del flusso di 160 milioni di lire al mese che gli alleati si erano impegnati a trasferire dalla Svizzera ai partigiani. Nonostante lottassero per la loro stessa vita le requisizioni (che possiamo pure chiamare rapine giustificate) furono sempre mirate e non lasciarono mai alla fame le famiglie a cui prelevavano viveri e denaro.
  • L' azione rivolta verso i fascisti con l'eliminazione degli elementi della brigata nera fu sostanzialmente limitata a meno di una decina di esecuzioni; le stesse esecuzioni dopo la liberazione furono solamente 5 e ampiamente giustificate.

Alla fine vi è da chiedersi come una formazione con una simile storia positiva non sia stata adeguatamente riconosciuta. La spiegazione è semplice: mancava nella stessa un Fenoglio, un Meneghello. In altre parole un intellettuale che potesse scrivere e mettere a futura memoria la storia di questi eroi

 

Bruno Cardini