A momento della costituzione la brigata Garemi si articolò su due battaglioni: la Stella che copriva la Valle dell'Agno e l'Apolloni che copriva la conca di Schio.
Al momento del rastrellamento della Piana di Valdagno il battaglione Stella era nel frattempo diventato Brigata ed era articolata su cinque battaglioni:
- Battaglione Cocco che copriva la zona di del Faedo e di Monte di Malo
- Battaglione Brill che copriva la dorsale Agno Chiampo e che fu il più scompaginato dal rastrellamento
- Battaglione Tordo che occupava, grossomodo la zona sopra Novale efino al Faedo
- Battaglione Berici a Montagnana che operava con notevole autonomia
- Battaglione Romeo che occupava i monti e la conca di Recoaro
Dopo il devastante rastrellamento del 9-12 settembre 44 la formazione del Marozin entrò in grave crisi e, salvo un piccolo nucleo che si spostò a Milano si dissolse e molti suoi componenti passarono alla Garemi. "Alberto" diede la direttiva alla Stella di occupare l'alta Lessinia e a Novembre viene costituito il Battaglione Giorgio Veronese.
Un mese prima, nella zona a Nord di Valdagno, tra la zona di competenza del Brill e quella del Romeo si costituisce il
- Battaglione Leo
- Alla periferia nord ovest di Vicenza la Stella costituisce il Battaglione Anibo
- Mentre a Valdagno costituisce il battaglione territoriale Martiri della Valle dell'Agno
Una formazione staccata della Stella aveva alcuni mesi prima raggiunto il Monte Baldo tra l'Adige e il Garda costituendo il Battaglione Avesani che non dipendeva più dalla Stella, ma dal comando generale della Garemi.
Dopo il rastrellamento del 9 Settembre 44 il comando della Stella perde i contatti con il battaglione Berici, che talvolta viene anche chiamato battaglione Pianura, il 21 ottobre 44 (solo un mese e mezzo dopo il rastrellamento) "Catone" ha finalmente notizie del battaglione pianura che, prima delle loro morti, aveva avuto da "Pino" e "Dante" nominato come comandante "Athos". "Catone" apprende che "Athos" dopo la morte di "Pino" e "Dante" è scomparso con la cassa, ma la vecchia guardia di "Cita", "Tomis" e "Kira" aveva ripreso il controllo della formazione dividendola in due battaglioni a cui aveva dato i nomi di "Pino" e "Dante"; queste formazioni durante l'inverno si inseriranno nell'organizzazione di una brigata garbaldina padovana.
Le donne (staffette e collaboratrici) furono inquadrate nel Battaglione Amelia, la data di fondazione è incerta, sicuramente molto dopo che decine di donne avevano iniziato l'aiuto ai partigiani, probabilmente verso dicembre 44
Ognuna di queste formazioni aveva forze diverse, alcune erano poco più di qualche decina di uomini, ma erano il riferimento per superare il durissimo inverno 44-45 e formare i quadri direttivi per l'insurrezione finale