La Repubblica Sociale avviò la ricostituzione dell'esercito affidato al generale Graziani, a tale scopo furono emessi i Bandi Graziani, una serie di bandi di reclutamento militare obbligatorio, destinati ai giovani italiani nati negli anni tra il 1916 e il 1926, emanati dal Ministro della Difesa della Repubblica Sociale Italiana, Rodolfo Graziani, per la costituzione del nuovo esercito della RSI.
Il primo di questi bandi risale al 9 novembre 1943 e riguardava i giovani delle classi 1923, 1924 e 1925, all'epoca la RSI arrivava fino a Cassino. Dei 180 000 richiamati alla leva da questo primo bando, solo 87 000 si presentarono, tutti gli altri disertarono e molti di loro fuggirono raggiungendo le formazioni partigiane. Dove non esistevano formazioni di montagna che li potessero ospitare molti giovani si presentarono alla città in cui erano indirizzati da cui spedivano a casa una cartolina. Come noto la sede delle reclute era segreto militare e la cartolina spedita a casa garantiva i familiari che il giovane si era presentato e poi chissà dove lo avevano mandato.
I giovani poi di nascosto tornavano a casa e si nascondevano. Lorenzino Griffani si presentò allo scopo di avere le armi e poi disertare, ma visto il ritardo nella consegna delle armi disertà disarmato.
Il 18 febbraio 1944 un decreto di Mussolini sanciva la pena di morte mediante fucilazione per i renitenti e i disertori.[ Questi bandi, tuttavia, ebbero scarso successo e anzi rafforzarono la resistenza partigiana clandestina, verso la quale furono attratti inevitabilmente i tanti renitenti in fuga dalla leva.
Oltre ai bandi di reclutamento in primavera arrivò la direttiva di presentarsi ai tedeschi per il lavoro coatto in Germania. Gli scioperi di marzo furono in gran parte motivati dall'ipotesi di precettazione e deportazione di lavoratori e in particolare di personale femminile.
La necessità di manodopera crebbe incessantemente fino alla liberazione, non solo per le deportazioni in Germania, ma per lo stesso funzionamento delle vie di traffico e della distribuzione di energia. Oltre a ciò i tedeschi stavano organizzando un sistema di trincee nella zona di Lonigo. Con spirito tipicamente tedesco si incaricò la burocrazia della RSI di far giungere le cartoline precetto per i giovani in età di lavoro
L'azione dei partigiani fu immediata: sequestrare tutte le cartoline precetto.
Il 26 Agosto i partigiani della Stella sequestrarono a Trissino numerose cartoline precetto, ripeterono l'azione il 29 al passo Xon di Recoaro, ma il giorno nero per gli incaricati della distribuzione fu il 27 agosto quando sequestrarono a Quargnenta 85 avvisi mentre contemporaneamente ai Battistini della Piana sequestravano all'incaricato 90 avisi (60 da consegnare e 30 ricevute di consegnati). Di questo sequestro rilasciarono regolare ricevuta invitando l'incaricato di farla pervenire al Prefetto dicendogli che se voleva le ricevute venisse e prenderle presso il comando. Sul lato opposto della valle, nei pressi della contrà del Zovo i partigiani di "Paolo" fermavano il bidello e seqquestravano 10 cartoline.
Con queste azioni quasi contemporanee i partigiani avevano dimostrato di essere padroni del territorio collinare e intimidito tutti quelli che in futuro si fossero mossi per consegnare le cartoline precetto. Da allora, infatti, le consegne cessarono quasi del tutto