11 Giugno 1944. Avvenimento doloroso. Uccise 17 persone di sesso maschile (vedi sotto) della contrà Borga da parte dei soldati germanici avendo trovato morto un soldato germanico.
Cronaca. Quattro soldati germanici provenienti da Recoaro-PizzegoroFongara scendevano a S. Quirico. Arivati alla contrà Borga scorgevano fra le case tre sbandati patriotti che fuggivano su pel monte P?. Essi in fila indiana rincorsero lungo la strada: arrivati all‟ultima casa (Cailotto Luigi) della via prima della svolta si sentì dapprima un colpo partire dai quattro germanici (dicono dal quarto cioè l‟ultimo). susseguirono altri tre e poi basta; il primo soldato germanico cadeva ucciso sulla strada e gli altri tre voltarono immediatamente (l‟ultimo il quarto lasciò la rivoltella e due caricatori per terra) e trasversalmente ( a loro sinistra) s‟infilarono nei prati sottostanti e via: arrivati alla svolta della strada sottoposta si voltarono in su e si fermarono circa 5 minuti e poi continuarono la corsa.
Due paesani che stavano per venire su a Fongara depongono che li (tre) incontrarono al ponte “Terossa”: sostarono domandando a loro (i due): “Venire su i nostri camerati da S. Quirico?”. Ricevuta la risposta che nulla avevano visto, continuarono la via.
Arrivati a S. Quirico si telefonò al Comando Germanico di Valdagno così: “Nostro camerata morto a Fongara - duemila ribelli.”
Erano verso le 12. Disperazione della gente della contrada Borga. Tutti rinchiusi in casa recitavano preghiere - rosari - piangendo = quassù non si sapeva nulla.
Ore 14 - Arrivano le macchine di soldati germanici S.S. - Compagnia Caccia - S.S. di Valdagno col loro comandante.
Si aggiungono altri rinforzi che continuamente sparavano.
Da notare che tre donne partono… per avvertire del fatto al comando - ma scendano per altra via e non si incontrano. Per prima cosa i soldati germanici entrano nelle case, scacciano fuori tutti sparando: le donne le allineano lungo la strada, sopra la vasca che conduce a Fongara, tutte allineate sotto una pioggia torrenziale, gli uomini li tengono ritti sulla piazzetta delle case - sono in numero di 18 -
L‟interprete germanico col comandante interroga come si è svolto il fatto. Parla Borga Emilio spiegando ciò che ha visto: ne è respinto con queste parole: “Bugiardo: via, il tuo fiato puzza!” e lo fa tacere.
Nessuna altra interrogazione. L‟interprete domanda una coperta. Borgia Emilio la va a prendere. Gli altri tutti sono disperati. Sono messi in linea per due: li fanno marciare fino al morto; ritornano e li conducono percuotendoli fino al ……….118 della contrà presso la casa di Borga Giovanni.
Li fanno sdraiare tutti per terra e col calcio del fucile battono sui poveri corpi. Lasciano in quello stato per 20 minuti circa sotto la pioggia - (qualcuno si lamenta piangendo curvi per i colpi) (teste oculare): poi li fanno alzare in piedi.
Il Comandante li issa e a uscire dalla fila un giovanetto di 17 ani che era a fianco del padre e raggiunge la mamma tra le donne.
Frattanto rinagono in 17 e li fanno camminare fino ad un piccolo spazio sotto la strada (tra l‟abitazione dei fratelli Borga Emilio - Antonio e Cailotto Antonio) tutti rivolti verso la strada, dove stava il plotone di esecuzione. Ad un segnale seguì una scarica: 17 uomini massacrati - dalle ferite (dicono) furono colpi di fucili mitragliatori e bombe a mano e pallottole dum-dum. (Erano circa le ore 15).
Richiamano le donne ignare della esecuzione degli uomini. Leggono la sentenza che tra un‟ora brucieranno tutte le case: sleghino gli animali e sgomberino le masserizie - (povere donne disperate sotto quell‟acquazzone senza nessun uomo). I soldati germanici continuano la strada per Fongara e altre contrà.
Arrivati davanti all‟osteria - Patrizio vanno per ogni abitazione cacciando da ogni casa tutte le persone presso la piazzetta dell‟osteria, uomini e donne. Li separano - donne accovacciate da una parte e gli uomini dall‟altra tutti sdraiati per terra tra il fango e pioggia torrenziale mentre i soldati tedeschi mitragliavano sopra le teste. Timore e terrore. Un uomo non essendo pronto ad abbassare la testa, gli danno un colpo col manico delle bombe a mano, causando una larga ferita gronda sangue: non importa - spingono con brutte maniere un vecchio di 96 anni perché non si affretta a raggiungere gli altri; poi lo rimandano. A nessuno domandano documenti.
Stanno in quella posizione di terrore per ben 45 minuti. Poi si alzano e viene loro comunicata ad alta voce la sentenza della contrà Borga.
In questo frattempo i soldati penetrano nelle case vuote delle persone - fanno perquisizioni in ogni lato rovistano ogni casa e asportano di tutto: denari, oro, oggetti, cibarie, vestiti ecc. (elenco a chi di dovere); altrettanto hanno fatto alla contrà Borga, prima della esecuzione. Le persone lasciate libere ritornano terrorizzate alle loro case e si rinchiudono. Salgono alla Canonica: l‟interprete germanico con due soldati, armati di tutto punto con bombe a mano dinanzi al petto e così parla al Parroco in cucina attorniato dai bambini della dottrina: “Abbiamo trovato un camerata morto e quindi giustizia inesorabile.
Letta la sentenza si sono giustiziate 17 persone della Borga di sesso maschile. Vale più un camerata nostro che cento di quei banditi traditori. Si doveva comportarsi così anche nelle altre contrade, ma per nostra misericordia le abbiamo risparmiate. Avverta il popolo che non succeda nessun altro caso simile: se qualcuno aiuta con mezzi anche moralmente questi ribelli, saranno distrutte inesorabilmente anche tutte le altre contrade sappiamo che Fongara aiuta questi sbandati. Raccomandi: occhio per occhio dente per dente. Ed alle 16 ci sarà l‟incendio di tutta la contrà Borga. Se Lei crede vada ad aiutare le donne. Un viaggio con la macchina per condurre le masserizie a Fongara possiamo farlo noi: uno solo: poi pensiamo noi ad avvertire le vostre autorità”.
All‟ora fissa: incendio. Fra grida e schiamazzi gettavan dentro bombe incendiarie: ogni cosa prendeva fuoco. Verso le 17 se ne partirono, Fu allora che si scoprono i cadaveri distesi sul prato sottostante: grida, disperazioni, scene strazianti e desolanti. ……………… mezzi del paese per trasportare quella poca roba sotto la pioggia e le famiglie salgono alle case di Fongara e si adattano come si può immaginare: in Canonica diverse fra dirotti pianti e……….. Nello stesso giorno di buon‟ora va il Parroco dal Vescovo: alle 10 è presente sul logo del disastro.
Visita ogni casa: osserva i morti. Una scena commovente è accolto dalla povera gente che si prostra per terra piangendo con le mani imploranti pietà ed aiuto. Scene strazianti. Il Vescovo passa in rassegna ogni persona: fa visita nelle case. Arriva il capostradino da Recoaro con questo preciso ordine: (presenti erano il Vescovo, il parroco, il cancelliere vescovile e un altro parroco diocesano): “Per ordine delle autorità locali , arriveranno alle 16 le casse per i poveri morti: i funerali si faranno all‟ora suddetta: senza corteo ne‟ suoni di campane accompagnati dal solo parroco senza esequie in Chiesa sepolti in Cimitero.”!
Risponde il Vescovo con cuore commosso ma con tono imperativo: “Andate e riferite alle autorità di Recoaro che a Fongara c‟è il Vescovo e che ai morti comando io: ed in Chiesa comandiamo noi; andate pure: e così mi fermerò tutta la giornata e farò io stesso i funerali.”.
Sosta in Canonica - Verso le ore 16 il Vescovo si porta alla Borga: assiste al riporsi di quei cadaveri nelle casse: ogni ordine viene da lui.
Squillano mestamente le pie campane. Manda innanzi le donne a gruppi poi i chierichetti, indi il clero e le casse condotte in un camions: infine gli uomini. Alla Chiesa si cantano i Vesperi da morto! Mons. Vescovo prima delle esequie si presenta alla balaustra per parlare: viene accolto da uno scoppio dirotto di pianto da tutti i presenti: “Non piangete, non piangete.
Anche Fongara fu colpita da tremende sciagure. Comprendo il vostro profondo e angosciato dolore: il vostro Vescovo è con voi e vi partecipa col cuore commosso: ho voluto rimanere fra voi, accompagnare i vostri cari alla chiesa, pregare con voi e dare onorata sepoltura, quantunque tutto ciò avessero negato. Promettete, amici cari, con lo sguardo a Gesù Crocifisso, promettete di perdonare e di non nutrire odio per gli autori di simile misfatto: accettate questo calice amaro.
Di questo ne sono sicuro. Ve lo dico apertamente ne fui meravigliato oltremodo avvicinandomi a ognuno, sebbene nella disperazione e pianto delle vostre parole di rassegnazione e non di maledizione ed odio. Ciò mi conforta. L‟ho ripetuto altre volte e lo ripeto a voi, ai lontani, il grido: basta sangue: lo grido a tutti quelli della campagna, città, monti ormai basta. Ecco il frutto degli odi. Amiamoci, amiamoci e carità, carità. Con l‟odio tutto si distrugge, con l‟amore ogni cosa si riedifica. Offrite le vostre pene e dolore, assieme a quelle del vostro Parroco in espiazione delle vostre colpe e per trattenere la vendetta divina sulla tormentata umanità. - E voi o cari defunti, qui ai nostri piedi giacenti, voi offrite il vostro sangue in olocausto all‟Altissimo Dio, perché protegga, quindi le vostre vedove spose, i vostri figli orfani, le vostre mamme, e ridoni presto la pace al mondo travagliato.” (discorso quasi letterale).
Fatte le esequie da S.E.Mons.Vescovo, le 17 salme furono accompagnate al cimitero dal Parroco. Fra pianti strazianti si lasciò detto luogo. Il Parroco Voto delle contrade di Fongara alla Madonna date le attuali circostanze e dopo il doloroso atto della Contrada Borga, il Sig. Parroco ha gettato l‟idea, quasi un‟ ispirazione, alle restanti contrade della Parrocchia, di dare un voto alla Madonna per ottenere la sua materna protezione. Tutte le famiglie hanno accolto con entusiasmo il suo invito e i capi famiglia di ciascuna contrada hanno apposto la firma sotto il testo del voto che suona così: “Oggi, 25 Giugno 1944, per suggerimento del Sig. Parroco, le famiglie della Contrada………. qui sotto firmatesi, stabiliscono di fare un voto alla S.S.Vergine nella forma che segue: “Se la Madonna proteggerà la Contrada…………………, in maniera che sia preservata dalla distruzione, ci impegniamo, entro un anno dal giorno della pace, ad innalzare a Lei un Capitello con la sua venerata Immagine.” Riguardo alle modalità, disegno, posizione e titolo del suddetto, si sentiranno i capi famiglia della Contrada radunati tutti insieme a tempo propizio.” Il Parroco Sac. Luciano Giacomello Il Vicario Coop. D.Dante Traverso