Brigata Nino Stella

Eroi della resistenza nel vicentino

Da Studi Storici Giovanni Anapoli
23-24 luglio 1944: Montecchio Maggiore.
 
I fatti:
Nella Valle dell’Agno il Btg. “Stella” diventa Brigata, ufficialmente dall’8 agosto ’44. E’ comandata da Luigi Pierobon “Dante”, e da un nuovo commissario politico, Alfredo Rigodanzo “Catone”, che sostituisce Clemente Lampioni “Pino”, in missione in pianura.
“Catone” è uno studente di Selva di Trissino che con il precedente nome di battaglia di “Ermenegildo” ha organizzato nella primavera un gruppo partigiano nelle contrade attorno al Monte Faldo, tra le valli del Chiampo e dell’Agno.
Con l’allargamento della zona di influenza della Brigata “Stella” sino a Montecchio Maggiore (S. Ubaldo, SS Trinità e Bernuffi), nasce l’idea della più clamorosa impresa effettuata dai partigiani nel Vicentino: l’attacco alla base della Marina repubblichina.
La base si trova ai piedi della collina di SS Trinità e si estende a nord di S. Vitale, dalla SS 246 fino alla collina sul fianco della quale è compreso il parco di Villa Serra, dove risiede il Sottosegretario alla Marina ammiraglio Giuseppe Sparzani: decine di ettari recintati e sorvegliati.
Vi sono di stanza circa 250 uomini, tra marinai e carabinieri; alcuni di questi sono in contatto con i partigiani della zona e hanno fornito a “Catone” circostanziate e preziose informazioni.
“Catone” convince il Comando “Garemi” ad approvare l’incursione notturna contro la base, azione che viene effettuata la notte del 23 e 24 Luglio da circa 50 partigiani, guidati da “Dante”, “Catone”, Benvenuto Volpato “Armonica” e Pietro Benetti “Pompeo”. Un altro gruppo ha invece l’obiettivo di attaccare, come diversivo, il distaccamento repubblichino di Creazzo.
I partigiani conoscono la parola d'ordine e riescono ad entrare dal portone senza sparare. Penetrati nel recinto dopo aver disarmato le sentinelle, i partigiani sorprendono nel sonno i marinai che si arrendono senza opporre resistenza; fingono invece di opporsi i Carabinieri che si barricano all’interno di Villa Serra.
Verso mattina la base viene abbandonata, ma vuota: armi, munizioni, denaro, vettovaglie e quanto altro poteva servire, vengono trasportati sulle colline dai partigiani (con un carro trainato dalle vacche; Oreste Fioraso "Binda" è l'addetto a questa incombenza)  e da alcuni degli stessi marinai, che poi sono lasciati liberi. L’azione porta cospicui rifornimenti alla “Stella” e un prestigio notevole presso la popolazione. Scriveva “Catone”, commissario politico della Brigata “Stella”, nella sua relazione:
Detta azione acquistò grandissima importanza sia militare che politica e morale. Infatti il disarmo del S.S.M.R. [Sottosegretariato di Stato della Marina Repubblicana] influì moltissimo sul morale dei fascisti vicentini che in quei giorni disertarono in gran numero mentre correvano voci che 3000 partigiani (questa cifra fu riportata dai giornali) erano riusciti a disarmare 224 marinai dell'importantissimo c/do della Marina rep[ubblicana] fasc[ista]. Ebbe pure una considerevole importanza militare. Dopo 15 giorni, dato l'entusiasmo creatosi tra i giovani renitenti, si notò un forte afflusso di elementi, che in gran numero e ad ogni costo volevano arruolarsi nelle file del C[orpo] V[olontari] L[ibertà]”.
Il colpo avvenne assolutamente di sorpresa tanto che nessuno restò ferito o ucciso; "Dante" ebbe la creanza di scusarsi con l'umiliato coandante per il disturbo arrecato.
Vengono presi
206 fucili
18 mitra
22 casse di munizioni
3 casse di bombe a mano
27 pistole
Oltre alle armi i partigiani sequestrarono 18 milioni, parte in contanti, la maggior parte in Titoli, azioni e assegnai. Di questi tennero 700.000 Lire in contanti e mandarono il resto al CLN Regionale di Padova a mezzo della staffetta Wally (Peghin Teresa)
Il 24 e 25 luglio, il Btg. “OP” e la Compagnia GGL della GNR di Vicenza, con l’appoggio della Gendarmerie Zug di Vicenza, compie un vasto rastrellamento in risposta all'attacco partigiano alla sede SSS Marina di Montecchio Maggiore e al diversivo organizzato con l'irruzione partigiana a Creazzo: vengono fermate 3 persone sospette e catturati 10 ostaggi, 5 di Montecchio e 5 di Altavilla, ma dei partigiani nemmeno l’ombra.
Nella notte del 24 corrente [luglio 1944], un numero imprecisato di banditi armati sopraffaceva, senza sparare, la guardia del Ministero della Marina in Montecchio Maggiore, disarmando circa 150 marinai e costringendo altri 40 a seguirli. I banditi si impossessarono di armi e materiale vario asportando anche denaro contante che si presumi ammonti a 30 milioni di lire. La guardia della marina era costituita da circa 250 elementi i quali non hanno opposto alcuna resistenza. Il Comando Provinciale della GNR di Verona, appena informato dell'accaduto, inviava forze di legionari, montati su 3 autocarri, onde iniziare operazioni di rastrellamento. Riserva di ulteriori notizie.” dal Notiziario (“Mattinale”) della GNR di Verona al Duce del 28.7.44, pag. 39.
“Il 24 luglio u.s., alle ore 2, avuta segnalazione che un gruppo di banditi aveva fatto irruzione nel paese di Creazzo, un reparto autocarrato della Gnr fu subito inviato in quella zona. I legionari vennero fatti segno a raffiche di mitra e di bombe a mano. Essi risposero prontamente al fuoco, costringendo gli attaccanti a disperdersi per la campagna. Fu iniziato un rastrellamento, mentre si provvedeva a far giungere dei rinforzi. Arrivati, questi dovettero spostarsi a Montecchio Maggiore, dove una seconda banda aveva dato l'assalto a quel comando della Marina repubblicana (colà sistemato in baracche) riuscendo a disarmare i marinai e ad asportare armi, materiali e denaro. I banditi essendosi già ritirati verso i monti, vennero fermati tre individui sospetti e presi cinque ostaggi tra la popolazione civile di Altavilla; ostaggi messi a disposizione della gendarmeria Zug di Vicenza. E' stato rinvenuto un parabellum e sono stati trovati circa Kg 50 di tabacco, distribuito ai militi partecipanti alle operazioni. A queste la gendarmeria Zug locale ha preso parte inviando sul posto alcuni propri elementi.” dal Notiziario (“Mattinale”) della GNR di Vicenza al Duce del 4.8.44, pag. 32-33.
“Il 25 luglio u.s., alle ore 10, un reparto della compagnia O.P. di Vicenza, in accordo con la locale gendarmeria Zug, effettuò un rastrellamento nelle località di Creazzo, Olmo e Valdimolino. Nel corso dell'operazione vennero catturati un disertore, due renitenti e due individui sospetti di essere informatori di banditi. Sono state sequestrate sette ruote d'automobile complete.” dal Notiziario (“Mattinale”) della GNR di Vicenza al Duce del 5.8.44, pag. 30.
“Nella notte sul 31 luglio u.s.[sic!], reparti della GNR di Vicenza furono d'urgenza avviati in località Creazzo e Montecchio attaccate dai ribelli. Riserva di ulteriori notizie.” dal Notiziario (“Mattinale”) della GNR di Vicenza al Duce del 7.8.44, pag. 26.
I nazi-fascisti coinvolti:
- Gendarmerie Zug di Vicenza;
- Sottosegretariato di Stato della Marina Repubblicana di Montecchio Maggiore;
- Btg. “Ordine Pubblico” della GNR di Vicenza;
- Compagnia “Guardia Giovanile Legionaria” della GNR di Vicenza.