Mentre pronunciava lo storico discorso in Parlamento ("noi non ci arrenderemo mai") Churchill auspicava che in Francia e nei Paesi occupati si aviluppasse una gigantesca guerriglia. I suoi desideri non vennero ascoltati nemmeno sotto la spinta di de Gaulle. Nella ricerca di una opposizione ai nazisti Churchill e l'Inghilterra si accompagnarono a veri epropri gangster come i Centnici Serbi.
Comunque in segreto Churchill creò il SOE (Servizio esecutivo operazioni); un piccolo esercito destinato ad operare oltre le linee nemiche; in previsione dell'invasione questi combattenti dovevano essere paracadutati nei territori occupati, dotati di una radio, codici di trasmissione e, anche se non si dice, mmolto, molto denaro. Dovevano creare una rete di agenti pronti a insorgere al comando dell'Inghilterra o(per la Francia) di de Gaulle. In attesa dell'ora X dovevano mantenere l'anonimato, passare informazioni, sabotare le comunicazioni e, al bisogno, liquidare qualche spia o qualche torturatore.
Fu chiamato l'essercito delle ombre
Questo esercito clandestino aveva però un punto debole: nelle intenzioni del SOE doveva mettersi agli ordini degli ufficiali paracadutati dall'Inghilterra. La cosa non funzionò.

In Yugoslavia intanto si era formato un esercito di popolo. Guidato da Tito e dai comunisti, ma l'origine era pura difesa: difesa dai Cetnici e dagli Ustascia e/o, coomunque, difesa dalle varie etnie che nelgli anni 90 del 900 scatenarono una guerra feroce. Questo esercito di popolo rapidamente assunse carattere multinazionale e multietnico e, sebbene non numeroso, abbe il sostegno logistico di gran parte della popolazione. E' obbligatorio segnalare che tutte le armi dell'esercito di liberazion e yugoslavo erano state strappate al nemico. Nessun aiuto dagli alleati o dall'URSS  arrivò ai titini fino alle fine del 43.

L'esercito di liberazione yugoslavo costrinse tedeschi e italiani e mantenere impegnate, come presidio, in Yugoslavia ben 22 divisioni; forse a ranghi ridotti, ma se solo la metà fossero state disponibili per Stalingrado l'esito sarebbe stato diverso.

Contro l'esercito Yugoslavo l'asse scatenò cinque offensive: l'ultima circondò 15.000 soldati dell'esercito di liberazione nele foreste della bassa Bosnia; Tito riuscù a portarne fuori dall'accerchiamento 10.000; un soldato su tre si sacrificò per permettere lo sfondamento e la fuga dei compagni. La Sujetzka è qualcosa di epico. In questo frangente una missione inglese raggiunse finalmente Tito e esfiltrò con i suoi soldati. Tale missione riferì quello che aveva visto e il valore militare dell'esercito di liberazione e, finalmente, l'atteggiamento degli inglesi cambiò: non pretesero più di comandare i partigiani, cominciarono a paracadutare armi e munizioni e, cosa ancora più preziosa, a portar via con gli aerei i feriti.

E l'Italia?

In Italia non ci fu resistenza armata fino al 25 Luglio 43. Gli antifascisti erano in galera o al confino; gli antifascisti combattenti si erano spesi in Spagna (circa 3.000), poi erano stati imprigionati in Francia, sorvegliati dai senegalesi, trasferiti nelle carceri italiane, Ma tra loro c'era gente come Longo e fuori dalle prigioni gente come Amendola e Pertini. Nel Confino Longo diede una chiara direttiva: se liberi si doveva sviluppare sibito la lotta armata contro i tedeschi; non importava quanti si era, ogni soldato tedesco impegnato nella lotta antipartigiana era un soldato in meno contro l'URSS. Longo, Amendola, Pertini e altri per tutti i 20 mesi di occupazione rimasero, some si suol dire, nel campo. Longo e Amendola prima a Roma, poi a Milano e Torino.
Il tentativo degli inglesi di dirigere la resistenza italiana ci fu anche in Italia e ne ebbimo gravi conseguenze sul Grappa ("Faremo del Grappa la nostra Verdun" disse l'ufficilale della missione inglese; fu una strage di partigiani). Per la Garemi il rapporto fu con la missione "Freccia" e fu un rapporto tuttosommato profiquo. Altre missioni, con borse piene di soldi tentarono di creare formazioni "autonome" o di dividere le formazioni garibaldine, ma questo è un tema che tratteremo in altro capitolo.
Nel link la battaglia della Sutjeska
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_della_Sutjeska